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Come nasce lo Shiatsu Samue

Anni fa ho frequentato per due anni una piccola scuola di Shiatsu a Roma ed è proprio in questa occasione che ho iniziato a pensare allo Shiatsu Samue.

Come quasi tutte le scuole di Shiatsu, la nostra divisa era costituita da una maglietta con il Logo della scuola e dei pantaloni da ginnastica di maglina. Senza dubbio la soluzione più economica e a portata di tutti, almeno all’inizio.

Il problema stava nel fatto che il pantalone non scivolava bene sul tatami quando mi dovevo spostare per raggiungere la posizione giusta e che dopo un po’ comunque le ginocchia del pantalone erano alquanto consumate, insomma ne ho consumati circa 4 o 5 durante i miei due anni di frequenza. E cosa dire della maglietta, tutto bene in estate o in primavera, ma d’inverno non bastava per coprirmi bene, oltre al fatto che comunque ne ho comprate un po’ per
potermi cambiare spesso.

Quando ho iniziato a fare i primi trattamenti da sola mi sentivo un po’ fuori tono, ricordavo la mia insegnante che portava dignitosamente un karategi, ma io con una semplice maglietta e un pantalone da palestra non davo certo un'immagine professionale.

Quando La Bottega Zen ha iniziato a prendere forma io ormai non praticavo più lo Shiatsu ma ne ricordavo le necessità e quindi ho proposto ad alcuni miei amici shiatsuka di provare lo Shiatsu Samue e mano a mano riportarmi pregi e difetti del modello proposto.

Confermarono tutti che senza dubbio ci si trovavano meglio anche del karategi e poco a poco apportai le modifiche che mi venivano segnalate.

La principale è quella dei rinforzi all’altezza delle ginocchia del pantalone, con del panno morbido e foderato all’interno in modo da non creare irritazioni alla pelle, trapuntato a losanghe per essere più resistente e seguire i movimenti delle gambe. Sempre sul pantalone ho inserito un elastico solo sulla parte posteriore, fermando l’elastico sui fianchi con una cucitura che gli impedisce di attorcigliarsi, dai fianchi partono due laccetti che escono da due
asole sul davanti, così da poter sistemare la larghezza a seconda delle proprie necessità, così il pantalone è stretto sulla propria vita ma avendo l'elastico sul dietro segue i movimenti e la respirazione è più comoda e rilassata.

La giacca è basata sul modello dei Samue giapponesi.

Samu in giapponese significa lavoro e la sua desinenza E identifica Abito da Lavoro.

Quindi un abito da lavoro deve essere comodo e largo, così la giacca è allacciata a portafoglio sul davanti e i laccetti permettono di allargare o stringere la giacca a seconda dei propri gusti o necessità. Essendo abbastanza larga, in inverno è possibile mettere sotto una maglietta un pochino più pesante.

Le maniche sono più corte del normale per non intralciare i movimenti durante il trattamento e non doverle tirare su per forza.

Inoltre è un capo veramente elegante e senza dubbio molto più professionale di una maglietta o anche la giacca di un karategi.

L’altro vantaggio è che sia la giacca che il pantalone non devono per forza  essere bianchi ma, come ben noto, io ne faccio di tutti i colori. ;-)

Insomma spero di aver fatto un buon lavoro.

Adesso vi aspetto nella Bottega Zen.

https://www.labottegazen.it/it/shiatsu/







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